18/07/17 – Continua a crescere il numero di imprese del comparto tessile e chimico italiano che aderiscono alla campagna Detox lanciata da Greenpeace.

Con l’adesione di altre 6 aziende da oggi sono 59 le imprese italiane che hanno dichiarato di impegnarsi a intraprendere un percorso verso la completa eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle loro lavorazioni e dai loro prodotti.

La notizia è stata data questa mattina, nella sede di Confindustria Toscana Nord da Giuseppe Ungherese (Responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace) e da Andrea Cavicchi (presidente CID).
Le nuove aziende impegnate in Detox sono: A Zeta filati, produttore di filati di Prato, Cotonificio Roberto Ferrari di HSG, produttore di filato, Brescia, Filte, tintoria e nobilitazione tessuti di Modena, Ilcat, materie prime di Prato, Texcene, tintoria di Bergamo, Eire, calzificio di Mantova.

Greenpeace si è pronunciata positivamente in merito alle esperienze aziendali sinora portate avanti: “Con l’impegno assunto oggi dalle sei aziende italiane diventano ottantasei i marchi nazionali e internazionali impegnati in percorso virtuoso verso la completa eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle filiere produttive tessili. Questi numeri confermano ancora una volta quanto la strada tracciata da Detox sia percorribile anche da realtà industriali medio – piccole anche grazie al supporto tecnico e operativo del Consorzio Italiano Detox” dichiara Giuseppe Ungherese, Responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia

Il Presidente del CID Andrea Cavicchi si ritiene sodisfatto degli obbiettivi sinora raggiunti, ma guarda già ai prossimi sviluppi del progetto: “In meno di un anno dalla sua fondazione, il Consorzio è riuscito a raccogliere oltre 30 aziende provenienti da tutta Italia, è stato in grado di produrre indagini di settore di rilevanza internazionale – come dimostra la collaborazione con l’Agenzia Europea per la Chimica – ed è stato riconosciuto come importante interlocutore al tavolo della Camera Nazionale della Moda Italiana composto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e dal Sistema Moda Italia. I risultati raggiunti ci fanno, quindi, ben sperare per il prossimo futuro: il mondo della Moda è estremamente attento ai temi della produzione tessile sostenibile ed esser stati i primi a porci gli standard più alti e gli obiettivi più difficili, ci pone al centro della Moda di domani: il Consorzio non potrà che confermare la sua posizione di leader nella Green Fashion”

Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati delle nuove ricerche svolte dal CID. Dopo l’esclusiva Indagine sui Coloranti presentata lo scorso ottobre , è stato redatto un fondamentale Manuale Operativo in cui ogni azienda può trovare il supporto necessario ad applicare i principi del percorso Detox ad ogni fase della propria filiera produttiva.

Inoltre sono stati pubblicati i risultati di importanti ricerche e studi svolte dal CID in collaborazione con BuzziLab: sui coloranti nel settore tessile, sui prodotti ausiliari di filatura e tessitura, nonché una interessantissima ricerca sui prodotti rigenerati tessili, tema di estremo interesse.

Strumenti unici, a completa disposizione dei soci del Consorzio Detox. Già si parla del futuro. L’impegno per una moda libera da sostanze tossiche non si esaurisce nel 2020. E’ quanto è stato ribadito dagli imprenditori e dai manager partecipanti alla tavola rotonda coordinata da Aurora Magni (Blumine): Alessandro Bordegari (Ditta G. Lanfranchi), Gianluca Bruni (Ilaria Manifattura), Michele Canepa (Taroni), Renato Lambiente (Miroglio Fashion).

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